La sintesi del sesto rapporto dell'IPCC, pubblicato il 20 marzo 2023, conferma le attuali tendenze climatiche. Nel prossimo futuro, e in linea con quanto stiamo già vedendo, dobbiamo prepararci a un aumento della frequenza delle precipitazioni intense, non solo nelle aree che le stanno già sperimentando, ma anche nelle regioni che in precedenza erano state risparmiate. Di fronte ai cambiamenti climatici in atto, la resilienza richiede che le autorità locali si preparino ad affrontare almeno due tipi di minacce in termini di inondazioni, la cui ricorrenza aumenterà.
L'esondazione dei fiumi è spesso il risultato di precipitazioni intense o della trasformazione di aree naturali in aree urbanizzate o edificate. Questi fattori riducono la capacità dei fiumi di assorbire e contenere l'acqua in eccesso nelle loro aree di esondazione naturali.
Le autorità locali e regionali sono state colpite, a volte in modo molto violento, da inondazioni e deflussi. Alcuni eventi hanno lasciato un segno duraturo e altri sono stati estremamente gravi: Nord Isère (Saint-Geoire-en-Valdaine) e Drôme nel giugno 2002, Basse-Normandie (Trouville-sur-mer) e Île-de-France il 31 maggio e il 1° giugno 2003, Hérault (Lunel) e Gard il 22 settembre 2003, Marsiglia nel settembre 2000 e dicembre 2003, Gard nel settembre 2005, ecc.
A questo ripetersi di eventi si aggiunge la situazione normativa, che attribuisce alle autorità locali responsabilità sempre maggiori nell'ambito della gestione del rischio:
Introduzione di piani di emergenza locali ai sensi della legge del 13 agosto 2004 e del decreto attuativo n. 2005-1156 del 13 settembre 2005.
Maggiore informazione al pubblico e installazione di segnalatori di alluvioni secondo la legge del 30 luglio 2005.
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